L’Associazione Sonia Tosi, il 25 gennaio al Politeama di Piacenza ha incontrato gli studenti che partecipano al progetto/concorso “Sulla strada giusta” che entra in una nuova fase, portando 800 ragazzi del triennio di diversi Istituti Superiori piacentini a proporre tre prodotti, una Graphic Novel o fiaba illustrata, uno Spot Pubblicità progresso e un Manufatto Artistico che saranno premiati in Piazza Cavalli, il prossimo 6 maggio, Giornata Europea dedicata alla sicurezza stradale.

Ad aprire la mattinata Danilo Tosi, presidente dell’Associazione Sonia Tosi, che ha organizzato il progetto e l’evento: “Voglio ringraziare anzitutto gli organi istituzionali, il Comune, la Provincia di Piacenza, l’Ufficio Scolastico, l’Osservatorio per la sicurezza stradale, e gli insegnanti che ci hanno aiutato a costruire il progetto, in particolare il Liceo Gioia e Vittorio Saccinto che ha permesso la visione del docu-film “Ogni giorno”. Tosi ha poi riportato all’attenzione alcuni dati: “in Europa la prima causa di morte tra i giovani sotto i 29 anni è l’incidentalità stradale” continua Tosi “il 90% degli incidenti sono evitabili, mettendoci la testa quando si guida”. L’Associazione dedicata alla figlia Sonia, spiega Tosi “vuole sensibilizzare sull’omicidio stradale per cercare di non far vivere ad altri cose simili. Ci batteremo per l’omicidio stradale con dolo: chi sale su un auto ubriaco e viaggia a 120 all’ora ha assassinato. Quando guidate avete nelle vostre mani la vostra vita e quella degli altri”.

A moderare l’incontro è stata Rita Nigrelli, editore di Radio Sound95 e di Piacenza24.it: “Questa giornata vuole toccarvi nel profondo, stiamo cercando di comunicare qualcosa di importante per la cultura della sicurezza stradale, contro l’incidentalità soprattutto dovuta allo stato di ebbrezza”.

A portare i saluti del Comune di Piacenza l’assessore Mario Dadati: “Grazie a Danilo Tosi che con la sua testimonianza molto forte e il suo impegno a favore dei giovani trasmette valori importanti come il senso di responsabilità, verso noi stessi e verso gli altri. La comunità si stringe intorno a chi si impegna a migliorare la sicurezza delle strade”.

In rappresentanza della scuola capofila del progetto, il Liceo Gioia è intervenuta la dirigente Cristina Capra: “Sono profondamente emozionata, ogni volta che incontro Danilo Tosi e la sua Associazione provo una commozione infinita come genitore. Il senso del mio lavoro è lavorare con i ragazzi: è inaccettabile che una tragedia simile possa colpire questi ragazzi. Siamo davvero Sulla Strada giusta, i ragazzi sono protagonisti: dipende anche da voi far cessare il dolore”.

Si sono susseguiti, poi, gli interventi del Dott. Antonio Agosti, che ha parlato della sua esperienza come responsabile di tossicologia d’urgenza al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Piacenza, rimarcando come l’alcol sia tra le sostanze più tossiche per l’organismo ma tutto “dipende dai nostri comportamenti”. Se abbiamo bevuto troppo “il veicolo lo lasciamo lì” continua Agosti “ci sono altri modi per tornare a casa, l’amico sobrio, chi non beve nella compagnia, il taxi… Non dobbiamo mettere a rischio noi stessi e gli altri”.

Sono state portate all’incontro, poi, alcune testimonianze, a partire da Vittorio Saccinto, papà di Francesco, presidente dell’Associazione Rose Bianche sull’asfalto e produttore del docu-film “Ogni giorno” già visionato in aula dai ragazzi partecipanti. “Con il docu-film abbiamo girato tutta Italia ed è visto da 50mila studenti” spiega Saccinto “dovevamo superare il baratro del dolore e grazie agli amici di Francesco si è creata questa associazione Rose Bianche sull’asfalto, abbiamo iniziato con questo docu-film che ci ha restituito la dignità del dolore: noi ci siamo messi in gioco, abbiamo cercato di trasformare il dolore in una speranza per voi giovani, cercando di dare la svolta a quello che ci è successo”.

A seguire la testimonianza di Stefano Guarnieri che con l’associazione Lorenzo Guarnieri, che ha avuto un ruolo decisivo nell’istituzione del reato di omicidio stradale. Guarnieri ha posto l’accento sulla distorsione che abbiamo anche dalla pubblicità: “Nelle pubblicità le strade sono sempre libere, viene tolto tutto, pedoni e ogni ostacolo, con l’idea che se sei bravo a guidare puoi fare tutto, nella realtà non è così ed è bene esserne consapevoli: da subito voi potete fare un cambiamento importante per poter salvare vite”.

Sul palco è poi salito Luca Valdiserri, papà di Francesco, travolto mentre camminava su un marciapiede a Roma: “Francesco è stato investito mentre camminava per strada” spiega Valdiserri “non potevo dirgli stai attento a non camminare sul marciapiede. Io oggi vi vedo come un piccolo grande esercito pacifico che può fare un cambiamento: potrete scegliere se una macchina deve essere veloce o sicura, orientando le scelte dei costruttori. Già nel 2024 sarà inserito l’alcolock, per evitare l’accensione dell’auto se siamo sopra 0.5 g/l di alcol nel sangue, nel giro di 10/15 anni forse tutte le macchine potranno averlo. Il futuro dipende da voi: postare un selfie in cui vado in auto a 150 – 170 km/h. Sarete voi a decidere se è o non è una cosa da sfigato”. Anche il termine incidente, spiega Valdiserri “non va bene: non è una casualità, meglio scontro, collisione, non è opportuno usare incidente negli articoli che descrivono una collisione stradale”.

Proseguendo nell’incontro ha preso poi la parola la sorella di Sonia, Simona Tosi: “Noi vogliamo riuscire a far cambiare mentalità, il nostro è un seme di speranza. Il nostro obiettivo è arrivare alla collettività. Io sono una sorella maggiore: vi ricordate l’ultimo momento che avete visto vostro fratello o vostra sorella? Io me lo ricordo molto bene. Era dopo il matrimonio di nostra sorella Silvia, avevo la casa in disordine, suona il campanello ed era lei che si è presentata all’improvviso: non sapevo che sarebbe stata l’ultima volta che l’avrei vista”. La morte, continua Simona “mi ha sempre fatto molta paura, però la verità è che ci sono cose che succedono, non abbiamo scelto di affrontare questo dolore ma di morte e sicurezza stradale si può e si deve parlare, soprattutto a scuola”.

A chiudere l’incontro una tavola rotonda che ha visto protagonisti Matteo Rampoldi, Ispettore Superiore Responsabile del Settore Infortunistica stradale Polizia Locale di Piacenza, Katia Grenga Vice Questore Dirigente sezione Polizia Stradale Parma – Dirigente a scavalco Sezione Polizia Stradale Piacenza e Nicola Sette, Avvocato del Foro di Bologna, Legale della famiglia Tosi.

Rampoldi ha lanciato un monito: “se si è bevuto e ci si mette alla guida ci possono essere conseguenze tali da sconvolgere la nostra e l’altrui vita. Mettetevi dalla parte di chi indossa una divisa: siamo umani, noi dobbiamo andare a citofonare ai familiari. Sul lavoro si è professionali ma il giorno dopo senza divisa si ripensa a quello che abbiamo dovuto fare. C’è solo una cosa peggiore, essere dall’altra parte della porta”.

Grenga ha invece sottolineato che le cause che portano a scontri stradali “si possano riassumere in un’unica parola: superficialità in cui dobbiamo ricomprendere tutto, non valutiamo l’impatto delle nostre azioni. La stessa cosa vale per l’alcol alla guida”.

Sette ha invece parlato della necessità a volte di farsi trasportare dalle emozioni: “in questi casi esistono due lutti perché non esiste una giustizia per una famiglia che ha perso un figlio o una figlia e nessuno gliela potrà dare”. L’omicidio, continua Sette “è uomo che uccide uomo, gli assassini erano una setta araba contro i crociati nel 12esimo secolo. Assassini perché usavano hashish per i delitti: ecco, io non riesco a non vedere nell’assunzione delle droghe o degli alcolici prima di mettersi alla guida quello scatto degli assassini”.

L’intero incontro con gli studenti è visionabile integralmente sul calane YouTube dell’Associazione Sonia Tosi.