“Tutti siamo Sonia”: l’appello dell’Associazione Sonia Tosi per fermare la strage stradale

Grazie di cuore al Rotary Club Cortemaggiore Pallavicino, al Rotary Club Piacenza Valli Nure e Trebbia e alla Famiglia Piasinteina per averci accolti e ascoltati.

A parlare è il presidente della nostra associazione, nonchè papà si Sonia  una ragazza solare, piena di vita, che amava la famiglia, gli amici, il suo fidanzato. Aveva 27 anni, e ne avrà per sempre 27. Perché Sonia non c’è più. La sua vita è stata spezzata il 1 agosto 2021 da un ragazzo di 23 anni alla guida con un tasso alcolemico sei volte superiore al consentito e una velocità di 115 km/h in una zona con limite di 50. Sonia e Daniele, il suo fidanzato, viaggiavano in Vespa, a 40 km/h. Non hanno avuto scampo. Non sono stati nemmeno visti.

Una tragedia che non doveva accadere

Ecco alcuni dati allarmanti: Nel 2023 in Italia sono morte in incidenti stradali 3.039 persone, circa 9 al giorno. Il trend per il 2024 non mostra segni di miglioramento. Numeri che raccontano famiglie distrutte, vite spezzate, dolori incolmabili. Secondo l’Unione Europea e l’ONU, questi numeri dovranno essere dimezzati entro il 2030. L’Associazione Sonia Tosi farà la sua parte affinché questo obiettivo diventi realtà.

Le principali cause? Distrazione, eccesso di velocità, guida sotto l’effetto di alcol o droghe, stanchezza.

Il 93% degli scontri è evitabile. E molti avvengono sulle strade urbane, dove abbassare la velocità può fare la differenza tra la vita e la morte.

30 km/h in città: una scelta che salva la vita

Attraversare Piacenza da San Lazzaro a Sant’Antonio ai 30 km/h comporta solo 3 minuti in più. Ma può salvare una vita.

Investire una persona a 30 km/h lascia il 90% di possibilità di sopravvivenza. A 50 km/h, solo il 10%. È per questo che l’Associazione Sonia Tosi, insieme ad altre realtà italiane che rappresentano le famiglie delle vittime della strada, ha lanciato un appello a Governo, Parlamento e Comuni: sostenere le zone 30, i controlli elettronici, i provvedimenti di sicurezza e la mobilità sostenibile.

La vita umana deve venire prima di tutto.

L’Associazione Sonia Tosi: un impegno per la vita

L’Associazione è nata per evitare che altre famiglie debbano vivere quello che è toccato a noi. Organizziamo iniziative, incontri, progetti di educazione stradale rivolti a giovani e adulti. Ma anche un lavoro costante per una giustizia più giusta, affinché chi si rende colpevole di omicidio stradale sia giudicato con severità e con la certezza della pena.

Il processo per la morte di Sonia e Daniele si è concluso con una condanna ridotta a cinque anni e sette mesi, con la libertà concessa per decorrenza dei termini. Dopo appena due anni agli arresti domiciliari, chi ha tolto la vita a due giovani è tornato libero.

Una persona ubriaca alla guida che uccide due innocenti non ha commesso un incidente: ha commesso un omicidio.

Riformare la legge: l’omicidio stradale deve essere dolo o preterintenzionale

Oggi la legge sull’omicidio stradale in Italia è ancora troppo debole. Chiediamo che venga introdotta la possibilità di giudicare come omicidio doloso o preterintenzionale chi si mette alla guida in stato alterato, ad alta velocità, o usa il cellulare, e causa un incidente mortale.

Inoltre, in Italia i familiari delle vittime non hanno voce durante il processo. A differenza di quanto avviene in Paesi come il Regno Unito, dove le vittime possono raccontare l’impatto devastante che la perdita ha avuto su di loro, qui il dolore resta muto, invisibile, ignorato.

Chiediamo che anche l’ordinamento italiano dia finalmente spazio alla voce delle vittime.

 

Nessun risarcimento può valere la vita di un figlio

Ancora oggi la nostra famiglia si trova a dover affrontare colloqui con periti assicurativi per quantificare “quanto valeva” la vita di Sonia. Ma la vita di un figlio non ha prezzo.

Eppure, in sua memoria, e grazie agli amici di Sonia, ai nostri amici e alla nostra famiglia, è nata questa Associazione. Per Sonia, per Daniele, e per tutte le vittime innocenti di incidenti stradali.

Guidare responsabilmente è un atto d’amore

Date valore alla vostra vita. Fatelo per voi e per i vostri cari, per chi vi aspetta a casa ogni sera. Siate attenti, responsabili, vigili. Che siate in auto, in moto, in bicicletta, a piedi o su un monopattino, ricordatevi che non siete soli sulla strada. Anche una piccola disattenzione può avere conseguenze irreversibili.

Concentratevi su ciò che state facendo, siate pronti all’imprevisto: ne va della vostra vita e di quella degli altri.

Sonia siamo tutti noi

“Tutti siamo Sonia” non è solo uno slogan, ma un impegno collettivo. Se tutti rispettiamo le regole, se sosteniamo le forze dell’ordine, se diventiamo parte attiva di un cambiamento culturale, allora Sonia, Daniele, Francesco, Andrea, Antonio, Lorenzo e tutte le vittime di violenza stradale avranno donato la loro vita per salvare la nostra.

L’Associazione Sonia Tosi continuerà a lottare per un futuro in cui nessuna vita venga più spezzata sull’asfalto.

Associazione Sonia Tosi – In ricordo di tutte le vittime innocenti della strada.