L’Associazione Sonia Tosi, insieme a numerose realtà italiane impegnate nella sicurezza stradale, scende in campo contro la riforma del Codice della Strada proposta dal Ministro Salvini e promossa dal Governo. La protesta si inserisce in una mobilitazione nazionale in occasione della Giornata Mondiale in memoria delle Vittime della Strada, che si è celebrata domenica 17 novembre 2024.
Il voto finale al Senato proprio nella settimana della commemorazione è un fatto che le associazioni definiscono “uno sfregio ai familiari delle vittime”. Il nuovo testo del Codice, già approvato alla Camera, non ha accolto nessuna delle proposte o emendamenti presentati da 23 tra le principali associazioni italiane, tra cui anche l’Associazione Sonia Tosi.
La denuncia: “Una riforma pericolosa, debole con i forti”
Secondo la nota congiunta diffusa dalle associazioni, la cosiddetta riforma Salvini viene definita “forte con i deboli e debole con i forti”:
- Allenta i controlli su auto e camion, responsabili del 94% degli incidenti mortali (fonte ISTAT).
- Riduce la sicurezza per pedoni, ciclisti, bambini e anziani, le categorie più vulnerabili.
- Limita gli autovelox invece di contrastare l’eccesso di velocità, una delle principali cause di incidenti gravi.
- Vieta il controllo automatico dell’uso del cellulare alla guida e introduce una sola multa per più infrazioni, incentivando di fatto comportamenti pericolosi.
Tagli ai fondi per la sicurezza: meno risorse per salvare vite
Oltre ai contenuti normativi, la riforma è accompagnata da tagli pesanti alla sicurezza stradale nella Legge di Bilancio 2025:
- -4,6 milioni di euro per interventi di sicurezza ed educazione stradale.
- -47 milioni per piste ciclabili urbane.
- -31,9 milioni per ciclovie turistiche.
- -70,3 milioni dal fondo per la mobilità sostenibile e la sicurezza.
- Nessuno stanziamento per il Piano Nazionale Sicurezza Stradale 2030, che vale 1,4 miliardi di euro.
La mobilitazione nazionale: “Stop al #codicedellastrage”
La piattaforma “Stop al #codicedellastrage”, sostenuta da oltre 40 associazioni tra familiari delle vittime, ambientalisti e sindacati, ha lanciato una nuova fase di mobilitazione nazionale:
- Presidio a Roma il 17 novembre.
- Flash mob in oltre 40 città italiane fino al 19 novembre.
- Campagne social, video-appelli, mail bombing e iniziative civiche per fermare la riforma.
Danilo Tosi, presidente dell’Associazione Sonia Tosi, commenta:
“Questa riforma è una pericolosa inversione di marcia rispetto a decenni di battaglie civili per strade più sicure. Va contro la memoria di Sonia, Daniele e tutte le vittime della strada”.
L’Italia sempre più lontana dall’Europa
Con questa riforma, l’Italia si allontana dagli standard europei: oggi è al 19° posto su 27 per tasso di mortalità stradale. Al contrario di altri Paesi UE che hanno ridotto con successo il numero di vittime, la direzione intrapresa dalla riforma italiana aumenta i rischi per tutti gli utenti della strada, rallenta la transizione verso una mobilità sostenibile e compromette il ruolo dei Comuni nell’attuare politiche efficaci.
Perché l’Associazione Sonia Tosi dice no alla riforma del Codice della Strada
L’Associazione Sonia Tosi, nata per onorare la memoria di Sonia Tosi e Daniele Zanrei, promuove la cultura della guida sicura e responsabile, in particolare tra i giovani. L’approvazione della riforma, senza ascolto e senza confronto, è vissuta come un duro colpo alla prevenzione e alla giustizia stradale.
“Non possiamo accettare un Codice della Strada che protegge meno e rischia di fare più vittime. La sicurezza stradale merita rispetto, fondi e riforme basate sui dati, non ideologie” – ribadisce l’Associazione.
