«La sicurezza va abbracciata
dalla comunità come un valore»
Un auditorium gremito, tante emozioni e una riflessione profonda sul valore della sicurezza. È questo il bilancio dell’incontro che si è tenuto Lunedì 28 Aprile al PalabancaEventi di Piacenza, dove è stato presentato il libro Safeness – Diventa safety leader e cambia il mondo intorno a te di Davide Scotti, un appuntamento promosso dall’Associazione Sonia Tosi, in collaborazione con la Banca di Piacenza, in occasione della Giornata internazionale per la salute e la sicurezza sul lavoro.
Un evento che ha saputo unire cultura, impegno civile e memoria, nella convinzione che la sicurezza non sia un dovere burocratico, ma un valore umano e sociale da abbracciare collettivamente.
Quando il dolore diventa impegno per la sicurezza di tutti
A introdurre la serata è stato Danilo Tosi, presidente dell’Associazione, che ha ricordato con commozione la tragedia che ha dato origine al progetto: la perdita della figlia Sonia, insieme a Daniele, in un incidente stradale causato da eccesso di velocità e guida in stato di ebbrezza.
«Parlare di sicurezza è un investimento di amore, cura, responsabilità verso noi stessi e verso gli altri. La sicurezza è rispetto, è amore per la vita. Basta poco: basta scegliere la sicurezza, sempre», ha affermato Tosi, sottolineando come ogni azione consapevole possa salvare vite.
“Safeness”: oltre la prevenzione, una cultura da condividere
Protagonista dell’incontro è stato Davide Scotti, autore del libro Safeness ed esperto riconosciuto in ambito di cultura della sicurezza. Scotti è noto per il suo impegno decennale in aziende, scuole e contesti pubblici, dove promuove una nuova visione della prevenzione: non come mero rispetto delle regole, ma come atteggiamento mentale e culturale da coltivare ogni giorno.
«La sicurezza non è solo assenza di incidenti, ma presenza attiva, competenza, passione, valore condiviso. Il concetto di sicurezza deve essere abbracciato da tutta la comunità. Tutti possiamo influenzare positivamente il contesto in cui viviamo», ha dichiarato Scotti, in dialogo con il giornalista Alberto Fermi.
Il termine “Safeness”, da cui prende il nome il libro, non è una semplice traduzione di “sicurezza”, ma un invito a un cambio di prospettiva: diventare leader della sicurezza, a partire da sé stessi, per generare un impatto positivo sugli altri.
Istituzioni e testimonianze: un territorio che crede nella prevenzione
Numerosa la partecipazione del pubblico e delle autorità locali. Tra i presenti, la sindaca di Piacenza Katia Tarasconi, la presidente del Consiglio comunale Paola Gazzolo e il vicedirettore generale della Banca di Piacenza Pietro Boselli, a testimoniare l’impegno della comunità piacentina verso la sicurezza e la prevenzione.
Un momento importante è stato l’intervento di Daniela Aschieri, co-fondatrice insieme ad Alessandro Capucci del Progetto Vita, una realtà pionieristica che da 25 anni opera a Piacenza nella diffusione dei defibrillatori automatici esterni (DAE).
«Il DAE può essere utilizzato da chiunque. Ma serve partecipazione, serve crederci», ha sottolineato Aschieri. Progetto Vita ha già salvato 161 vite, con oltre 1.100 defibrillatori installati e più di 108.000 cittadini formati: un esempio concreto di come la cultura della sicurezza può diventare patrimonio di tutti.
Sicurezza stradale: un’urgenza che riguarda tutti
La serata ha rappresentato anche un’importante occasione per riportare l’attenzione sulla sicurezza stradale, tema al centro della missione della nostra associazione. Troppe volte, comportamenti irresponsabili alla guida — eccesso di velocità, alcol, distrazione — trasformano una strada in una tragedia
L’educazione alla sicurezza deve iniziare fin da giovani, deve entrare nelle scuole, nelle famiglie, nelle aziende, e diventare parte del nostro modo di vivere. Ogni vita salvata è una vittoria della comunità.
Un messaggio che lascia il segno
L’evento è stato una preziosa occasione di crescita collettiva, che ha rafforzato il legame tra memoria, impegno civile e futuro. Un futuro dove la sicurezza — sul lavoro, in strada, nella vita quotidiana — non sia più vista come un obbligo, ma come una scelta d’amore verso sé stessi e gli altri.